La valutazione del paziente incentrata sul Modello Bio-Psico-Sociale
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce la salute come «uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia». Il nostro rapporto con il paziente e il conseguente trattamento si basano proprio su questo principio, che risponde al cosiddetto modello bio-psico-sociale.
Il modello bio-psico-sociale è un approccio integrato alla comprensione della salute e della malattia, che considera non solo gli aspetti biologici, ma anche quelli psicologici e sociali del paziente. Ciò significa che non possiamo lavorare soltanto dal punto di vista neuro-muscolo-scheletrico (la parte biologica del paziente, come nel più tradizionale modello biomedico), ma dobbiamo includere nel processo di riabilitazione la componente psicologica e sociale.
La componente psicologica consiste nell'includere i fattori mentali e comportamentali che possono influenzare la salute, come le emozioni, i pensieri e la percezione del dolore. Quella sociale, invece, considera i fattori legati all'ambiente sociale e culturale del paziente, come le relazioni familiari o le influenze culturali.
Per avere una valutazione completa e inclusiva di tutti i fattori affrontiamo insieme al paziente un colloquio per capire insieme da dove deriva il sintomo. Dopo la raccolta dei dati, gli chiediamo: “Quale è per te, al momento, il tuo problema principale?”. Il paziente, la maggior parte delle volte, espone i disagi di un problema che lo limita nella partecipazione alle attività di vita quotidiana, senza parlare di un dolore che non incide sul suo stile di vita.
In seconda battuta chiediamo di descrivere la localizzazione del sintomo o dei sintomi, se c'è correlazione tra loro, la tipologia di dolore (fitta, intermittente, superficiale), quali sono i movimenti/attività che lo accentuano o lo attenuano e come si presenta nelle 24 ore. La fonte dei sintomi - oltre ad essere locale, quindi nel punto in cui viene riferita - potrebbe anche essere a distanza, quindi vengono indagate con dei test di differenziazione le strutture che possono essere coinvolte per quel determinato sintomo. Fondamentale capire anche la caricabilità delle strutture, cioè se il dolore è sempre presente, se compare in un arco di movimento o a fine movimento o se c'è soltanto durante un'attività specifica. Questo fa comprendere sia il numero che la tipologia di test che si possono effettuare e in un secondo momento ci dice anche che grado di forza utilizzare durante le tecniche di trattamento.
Prima di iniziare la batteria dei test nell'esame fisico, si passa a delle domande che ci permettono di fare ipotesi su controindicazioni, predisposizione relativa alla salute e sulla prognosi. Chiediamo se il paziente prende farmaci e se assume o ha assunto cortisone negli ultimi giorni, anche tramite infiltrazioni. Sullo stato di salute, sono molteplici gli interrogativi: se ha il diabete, se ha subito un intervento chirurgico, se ha degli esami diagnostici.
Il professionista ha il compito di capire con più dettagli possibili la storia del dolore: intensità, se ci sono già stati diversi eventi di questo tipo, se ci sono momenti in cui sta meglio o peggio, in che fase è il dolore e se sta aumentando o diminuendo, se è stato causato o meno da un trauma, se sono stati già effettuati dei trattamenti in passato e che tipo di terapia fisioterapica ha dato benefici o peggioramenti. Una volta effettuata questa fase, già abbiamo un'idea più chiara dei test che andremo ad eseguire nell'esame fisico.
I test comprendono l'ispezione, la palpazione, l'esame neurologico, l'esame neuro-dinamico e l'esame dei movimenti attivi e passivi. Tutto ciò consente al professionista di eseguire una tecnica altamente specifica per il problema presentato dal paziente e permette di rivalutare immediatamente dopo il trattamento se è stata efficace o meno.
Tutto questo iter - oltre alla risoluzione dei sintomi fisici - mira a migliorare il benessere generale del paziente, promuovendo un equilibrio tra salute fisica, mentale e sociale proprio in coerenza con il modello bio-psico-sociale.